curriculum verticale

Curriculum verticale

Il curricolo verticale viene anche chiamato “curricolo d’istituto”, perché richiama l’insieme delle attività didattiche che rientrano nell’offerta formativa.

Descrizione

Il curricolo verticale viene anche chiamato “curricolo d’istituto”, perché appunto richiama l’insieme delle attività didattiche che rientrano nell’offerta formativa di ogni istituto.

Negli istituti comprensivi, ovvero che comprendono sia scuola primaria che secondaria inferiore, il curricolo verticale si “spalma” su entrambi i cicli di istruzione (che a volte salgono addirittura a tre, in quegli istituti che comprendono anche la scuola dell’infanzia).

In questi casi è ancor più sentita l’esigenza di predisporre dei piani formativi che si basino su elementi di sviluppo graduale e progressivo delle conoscenze dell’allievo, con obiettivi trasversali e interconnessi (l’uno propedeutico all’altro).

Fasi e pianificazione

Progettare un curricolo richiede alcune fasi, interconnesse tra loro in modo da creare un sistema, armonico e organico, che si basi su un principio di olismo per quanto riguarda: obiettivi, contenuti, metodologie, strumentazione, verifiche e valutazione.

La pianificazione di un curricolo si può quindi suddividere in alcune fasi (rigorosamente soggette a continuo e costante controllo):

  • conoscenza del livello di partenza dei discenti;
  • scelta delle strategie operative più appropriate (metodi e tecniche di verifica e valutazione), sulla base delle linee guida nazionali, che indicano anche il livello di competenza che gli alunni devono raggiungere;
  • analisi delle motivazioni verso il lavoro scolastico;
  • disponibilità delle risorse didattiche;
  • contestualizzazione del progetto;
  • verifica e valutazione.

 

Curriculum verticale di Educazione Civica

L’insegnamento e l’apprendimento dell’ Educazione Civica sono obiettivi irrinunciabili nella mission di un’istituzione fondamentale come la scuola. Essa è una comunità in cui gli alunni possono esercitare i diritti inviolabili nel rispetto dei doveri sociali e, per tanto, è il luogo in cui imparano a praticare la democrazia. Nella comunità scolastica gli alunni si confrontano con regole da rispettare e vivono nella quotidianità esperienze di partecipazione attiva che costituiscono il primo passo verso il loro futuro di cittadini attivi, consapevoli
e responsabili. In classe gli studenti iniziano a vivere pienamente in una società pluralistica e complessa come quella attuale, sperimentando la cittadinanza e iniziando a conoscere e a praticare la Costituzione. Il presente curricolo, elaborato seguendo le indicazioni delle Linee guida per l’insegnamento dell’Educazione civica L.20/19 n° 92 e dal Decreto attuativo del 22 Giugno 2020, vuole offrire ad ogni alunno un percorso formativo organico, interdisciplinare e completo capace di stimolare i diversi tipi di intelligenza e di favorire l’apprendimento di ciascuno. In esso l’ educazione civica ha come finalità l’educazione della persona e del cittadino affinché sia autonomo e responsabile e possa partecipare in modo pieno e consapevole alla vita civica, culturale e sociale delle comunità, nel rispetto delle regole, dei diritti e dei doveri. Inoltre, secondo quanto stabilito dall’articolo 1, l’educazione civica, così com’è sviluppata nel presente curriculo, pone l’accento sulla conoscenza della Costituzione italiana e delle istituzioni dell’Unione europea, per sostanziare, in particolare, i principi di legalità, cittadinanza attiva e digitale, sostenibilità ambientale, diritto alla salute e al benessere della persona. Oltre a ciò, si propone, come indicato nell’articolo 7 della Legge, la collaborazione tra l’ istituzione scolastica e le famiglie al fine di promuovere comportamenti improntati a una cittadinanza consapevole, non solo dei diritti, dei doveri e delle regole di convivenza, ma anche delle sfide del presente.
Infine, per concludere ci piace riprendere le parole autorevoli del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella sull’importanza dell’educazione civica. Egli ha sottolineato la necessità di «sentirsi comunità», espressione che «significa condividere valori, prospettive, diritti e doveri. Significa ‘pensarsi’ dentro un futuro comune, da costruire insieme. Significa responsabilità, perché ciascuno di noi è, in misura più o meno grande, protagonista del futuro del nostro Paese. Vuol dire anche essere rispettosi gli uni degli altri». In una parola, ha concluso Mattarella, significa «essere consapevoli degli elementi che ci uniscono e nel battersi, com’è giusto, per le proprie idee, rifiutare l’astio, l’insulto, l’intolleranza, che creano ostilità e timore».

Allegati

Tempi e scadenze

Approvazione del curricolo

22

Dic

Ulteriori informazioni

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